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La bellezza di Verona è unica e sorprendente. Visitando questa città ti avranno sicuramente rapito il cuore la celebre casa di Giulietta, l’affascinante piazza delle Erbe o la magica Arena. Ma una volta scoperti questi luoghi cardine, senti di aver vissuto a fondo ciò che la città ha da offrire? Un classico tour di Verona ti aiuterà sicuramente a comprendere meglio ciò che stai visitando, ma per vivere a pieno la bellezza della città degli innamorati, ti suggeriamo qualcosa di più unico e originale. Un percorso ideato dalla guida turistica di Verona Katiuscia Lorenzini è l’esperienza perfetta. Lorenzini è un’esperta guida della città e nel suo libro “Verona città fatata – Itinerari attraverso colori forme simboli”, tra aneddoti, digressioni e curiosità, propone quattro percorsi della città legati a quattro colori differenti.
Il rosso, verde, blu e giallo sono i colori associati alle diverse visite guidate di Verona e dintorni e si focalizzano su fili conduttori differenti che s’intrecciano tra loro. Continua a leggere per scoprire di più su questo libro attraverso l’intervista all’autrice. Lasciati ispirare e riscopri come meravigliarsi davanti allo splendore di Verona!
Come è nata la connessione colore-forme-storia-itinerari che ha ispirato la scrittura del libro?
La parola “ispirazione” mi fa venire in mente “spirito”, e da qui, il “vento”, quel vento che secondo alcuni attribuisce ai veronesi il loro carattere. Secondo un detto popolare, infatti, “i veronesi sono tutti matti”. Ma da dove viene questo detto? Per spiegarlo mi collego a due tradizioni, la prima più colta e la seconda più popolare:
Il vento è un elemento fisico ma anche simbolico, in quanto porta in sè un po’ di “follia” (pensate all’etimologia, dal latino “fŏllis”, pieno d’aria).
All’origine di tutto c’è la natura, da lei scopriamo forme, colori e connessioni delle nostre storie.
Il Veronese usava terre naturali che si trovano nelle viscere delle colline di Verona per creare i colori delle sue opere d’arte apprezzate qui in Italia e all’estero (per esempio “Le nozze di Cana” esposto di fronte alla “Gioconda” al Louvre).
Forme: ogni cosa ha una forma in natura, per esempio i refoli di i vento assumono forme a spirale.
In conclusione, l’ispirazione per il filo conduttore di questo libro mi è venuta da ciò che percepisco vivendo qui. Il libro e il mio racconto sono il risultato di un insieme di connessioni tra riflessioni, natura, percorsi, storia, forme, colori e simboli.
Quale dei 4 itinerari suggeriti nel libro (rosso, verde, giallo, blu) consigli a un turista che viene per la prima volta a Verona?
Giulietta è senza dubbio il simbolo di Verona, quello per cui tutti i visitatori conoscono la nostra città. Ma il motivo per il quale io vi porterei a visitare la casa di Giulietta non è solo perché è conosciuta internazionalmente, bensì perché offre molto di più:
la casa di Giulietta è fatta di antichi mattoni rossi (la cui argilla proviene dalla pianura veronese) e per accedervi si cammina sopra ai ciottoli policromi di origine fluvio-glaciale; e ad alcune lastre dell famoso marmo rosa veronese che racchiude le ammoniti, i fossili marini di cui è ricca la terra circostante Verona, il balcone ( celebre simbolo d’amore) sarebbe stato costruito con pietre in origine appartenute a un sarcofago (simbolo invece di morte) ….
Visitando il balcone di Giulietta quindi si può percepire tutto questo e molto altro. Questa tappa fa parte dell’itinerario “filo rosso” o “della terra”.
E quale itinerario a chi conosce già Verona?
Con questo spirito, anche l’Arena in Piazza Bra può essere una tappa persino per chi conosce già la città: io la faccio sempre vedere perché fa parte della carta d’identità di Verona, serve al visitatore per inquadrarne le origini (“inquadrare” nel senso di contestualizzare il monumento in un momento storico ma anche come forma geometrica del quadrato, che sta alla base della configurazione a scacchiera della città romana). Il turista non può ricordare sempre tutto, quindi parto sempre dai punti fondamentali, ma con questo approccio più esperienziale che nozionistico. L’Arena può essere un punto di partenza. Da questo punto fermo, dopo aver ricordato le origini storiche e urbanistiche propongo poi un altro percorso. Ce ne sono innumerevoli.
Uno di questi può essere quello naturalistico. Seguendo il fiume, l’ansa naturale che l’Adige fa in città, oppure guardando appena la di là delle mura, dove si scoprono le torricelle, i boschi del parco dell’Adige, o il sentiero del CAI n°5 che porta fino al lontano lago di Costanza (Germania). Tutto è possibile persino a soli 30 minuti dal celeberrimo e fibrillante centro storico.
Verona è architettura ma anche natura. Basta osservare e ascoltare le percezioni che derivano dai colori, dalle forme e dai simboli.
Quali sono le cose da NON fare quando visiti a Verona, secondo la guida turistica Katiuscia Lorenzini?
Smettere di meravigliarsi. Non bisogna smettere di provare meraviglia verso ciò che vediamo, osserviamo. La meraviglia è il trampolino di lancio per lo studio, e per la voglia di andare oltre, è un desiderio che hanno tutti: tutti i tipi di visitatori e a tutte le età. Così puoi continuare a vivere Verona, ogni volta con una percezione o un sentimento diverso (può essere l’amore della storia di Shakespeare o il perpetuo movimento della ruota della fortuna del rosone di San Zeno) in base alle fasi d’età del visitatore, o allo stato d’animo. Vivere la città a seconda del proprio stato d’animo e mai smettere di meravigliarsi.
A Verona puoi scegliere cosa guardare, da quale colore farti ammantare, quale forma farti interpellare, e lasciarti prendere dall’emozione che quel colore suscita. E poi contemplare, nel senso di compiere quell’operazione molto profonda di guardare il mondo reale fisico e metterlo in connessione con il tuo mondo interno creando un legame tra te stesso e il luogo.
Gli itinerari che suggerisco ci permettono di fare un’esperienza estetica (dal greco “aisthesis”, “sensazione”) ovvero di sentire la città, fare esperienza di un sentire profondo, che ti fa vivere quel momento e il luogo.
Perché il test cromatico?
Il test cromatico che presento alla fine del libro è basato sul test di Max Lüscher, psicologo che ha dimostrato come ogni colore abbia un significato identico a tutti gli esseri umani (percezione cromatica), nonostante nelle diverse culture, epoche storiche e aree geografiche, i colori acquisiscano simbologie e significati diversi.
Sono proprio le percezioni suscitate nel momento dell’osservazione del colore a rendere universale la sensazione che quel colore provoca in noi. Il rosso, per esempio, suscita energia vitale, il verde calma, e così via. Questo è il principio base da cui sono partita per i miei suggerimenti sui percorsi del territorio veronese.
Per vivere un’esperienza coinvolgente e unica in prima persona, leggi “Verona città fatata – Itinerari attraverso colori forme simboli” (Cierre Edizioni, pagg. 288).
Se l’assaggio di questo libro ti ha fatto venire voglia di immergerti tra i luoghi di Verona, non perdere tempo. Segui il percorso più adatto a te e riscopri la bellezza anche di un posto già visitato ma guardandolo con occhi diversi, e imparando nuove informazioni.
Puoi contattare Katiuscia Lorenzini per una visita guidata di Verona tramite Assoguide Verona:
+39 3897628505
Verona può essere la scelta perfetta per una vacanza all’insegna della storia e della cultura. Dopo la tua visita potrai tornare all’Hotel Veronesi la Torre e scegliere uno dei nostri percorsi spa per rinfrancare la mente e lo spirito, o rifocillarti con i manicaretti del Ristorante Signorvino la Torre. Che aspetti a prenotare?