Arena di Verona: storia architettura e curiosità

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Arena di Verona: storia, architettura e curiosità

Alla scoperta di uno dei monumenti più antichi e affascinanti dalla romanità antica: l’Arena di Verona! Scopri la sua storia e preparati a un viaggio emozionante!

Risulta impossibile nominare Verona senza che il pensiero si soffermi sull’Arena, che è diventato ormai il simbolo della città. Questo anfiteatro romano, che sorge in Piazza Bra, mantiene un fascino senza tempo. In molti passandoci davanti si stupiscono di fronte alla sua maestosità e alla sua bellezza e si domandano quali siano le sue origini. Se anche voi siete curiosi di saperne di più sulla storia e sulla leggenda di questo antico edificio continuate a leggere.

Storia dell’Arena di Verona

L’Arena di Verona è senza dubbio il monumento più famoso della città, ed il terzo anfiteatro più grande dopo il Colosseo di Roma e l’Anfiteatro di Capua, vicino a Napoli. La sua costruzione rimane tuttora avvolta dal mistero, in quanto non si hanno notizie certe in merito, ma si pensa che risalga ai primi decenni del I secolo, sotto l’imperatore Augusto. Questo anfiteatro non si è sempre trovato al centro della città, dove lo vediamo al giorno d’oggi. All’epoca infatti esso sorgeva appena fuori dalle mura della città antica, per facilitare l’afflusso degli spettatori ed evitare che nel centro urbano si creassero affollamenti. Tuttavia, per necessità difensive, venne in seguito incorporato all’interno delle mura fatte costruire da Gallieno per difendere la città dagli attacchi dei Barbari. Questo antichissimo edificio è ben conservato, nonostante nel 1183 un forte terremoto distrusse il terzo strato di arcate che lo circondava interamente. Di questo strato ne rimane al giorno d’oggi solo un’ala, che permette di immaginare la sua imponenza originale.

Come il Colosseo, l’Arena veniva usata per spettacoli ludici, tra i quali anche i combattimenti fra gladiatori. Questi avvenivano al centro dell’anfiteatro nell’area chiamata harena (da cui il nome Arena) per la presenza di sabbia, che serviva per assorbire il sangue versato da uomini e animali. Questi spettacoli cruenti erano molto apprezzati dagli antichi romani, tanto che Plinio il Giovane ce li riporta nei suoi versi. Nel corso dei secoli l’Arena è stata usata per i motivi più disparati: da re Teodorico fu utilizzata come cava di pietre per la costruzione di case circostanti, in seguito, fino al XVI secolo, si dice che qui vi fossero relegate le prostitute, poi scacciate e sostituite da botteghe artigianali.

Lo spazio interno fu usato per motivi diversi, quali l’amministrazione della giustizia, roghi, spettacoli, feste e corse. Per volere di Alberto I della Scala, nel 1278 qui vi furono bruciati circa duecento eretici patarini. In occasione delle nozze di Antonio della Scala invece, l’Arena fu luogo di festeggiamenti con giostre e spettacoli, per quasi un mese.

A partire dal Quattrocento ha cominciato ad acquisire un certo interesse storico ed artistico, e negli anni subì vari restauri che, ad intervalli, giunsero fin oltre il Diciottesimo secolo. Nel 1713 qui vi si recitò Merope, l’opera di Scipione Maffei, mentre nel 1751 si racconta che vi si vide un rinoceronte. Nel 1786 Goethe visitò l’anfiteatro e ne fu altamente ammirato. In epoca napoleonica l’Arena fu ripristinata ed usata addirittura per una corrida. In quell’epoca infatti, la tauromachia iberica fu importata in Italia, tanto che a Verona ci fu una sfilata di toreri e fanfare per promuovere lo spettacolo. Nel 1890 e nel 1906, qui vi prese parte il Wild West Show di Buffalo Bill, uno spettacolo in cui cavallerizzi compivano acrobazie su cavalli in corsa. Fu solo nel 1822 che venne utilizzata come grande teatro a cielo aperto. Il primo spettacolo qui rappresentato fu La Santa Alleanza, con le musiche di Gioacchino Rossini. Nel 1913, invece, vi fu rappresentata la prima opera lirica, ovvero l’Aida di Giuseppe Verdi. Da quel momento, questo anfiteatro è diventato il più grande teatro lirico al mondo, e ogni estate sul suo palcoscenico prendono vita le opere più famose.

Arena di Verona: storia, architettura e curiosità

Leggenda dell’Arena di Verona

Non molti ne sono a conoscenza, ma esiste una leggenda medievale riguardo alla costruzione dell’Arena di Verona. Si narra che un prigioniero veronese, condannato a morte, per salvarsi promise ai regnanti della città che avrebbe costruito in una notte un edificio capace di contenere tutti i cittadini. Fu così che decise di chiedere aiuto al demonio, in cambio della sua anima. Questi chiamò in aiuto tutti i diavoli dell’Inferno che si misero al lavoro.

Durante la notte, però, l’uomo si pentì di ciò che aveva fatto e pregò la Madonna affinché gli concedesse la grazia. Ella fece sorgere il sole con due ore di anticipo, in modo da impedire ai demoni di compiere il lavoro in tempo. Questi, infatti, udendo il suono delle campane dell’Angelus mattutino, sprofondarono nelle tenebre, e l’anima del prigioniero fu salva. Si dice sia per questo motivo che l’ala esterna dell’anfiteatro rimase incompiuta.

Nonostante ciò, la costruzione di questo bell’edificio bastò per garantire la libertà al prigioniero.

Architettura e capienza dell’Arena di Verona

Se si osserva dall’esterno l’Arena di Verona ci appare imponente, nonostante il terzo strato di colonne che la circondava sia andato quasi interamente distrutto a causa di un terremoto. La parte esterna andata distrutta era composta da tre ordini di arcate sovrapposte, ognuno con la propria altezza. In totale c’erano 72 arcate con altrettanti ingressi in pietra calcarea rossa.

Le sue misure attuali sono di 152 x 123 metri, mentre la cavea interna, formata da 45 gradini alti 45 centimetri, è larga una quarantina di metri. Le sue arcate sono composte da pietra calcarea bianca e rossa, che tuttora affascinano chi si ferma ad osservarle. L’interno è formato da due parti principali: al centro troviamo l’arena (il palco dove avvenivano i combattimenti) e attorno la cavea con le gradinate su cui sedeva – e siede tuttora – il pubblico.

In antichità l’arena era separata dalle scalinate da un podio, sul quale si trovavano probabilmente delle reti per la sicurezza del pubblico. La cavea era separata in settori orizzontali grazie a dei camminamenti e in alto c’era un porticato coperto da un tetto. Entrando in questo edificio, ci si ritrova dapprima in bui corridoi, che percorrono tutto il perimetro dell’anfiteatro, nei quali si riesce ad immaginare come doveva essere all’epoca dei combattimenti tra i gladiatori. Impossibile non suggestionarsi quando ci si rende conto di camminare negli stessi luoghi attraversati dagli antichi romani 2000 anni fa. Uscendo sugli spalti si rimane abbagliati dalla grandezza dell’Arena e dal genio dell’architettura romana.

L’anfiteatro aveva originariamente una capienza di 30.000 spettatori ma al giorno d’oggi ne contiene circa la metà, per esigenze sceniche e di sicurezza.

Arena di Verona: architettura e capienza

Concerti Arena di Verona: stagione lirica e spettacoli

La prima opera ad esservi rappresentata è stata l’Aida di Giuseppe Verdi, nel 1913, a cui assistettero spettatori provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo. Si trattò infatti di uno degli spettacoli internazionali più grandiosi del Novecento

Da allora, ogni estate l’Arena è la sede del festival lirico areniano, una manifestazione di musica operistica che vede partecipare 600mila spettatori che si dividono in 50 serate con cinque o sei produzioni alternanti.

Le più note sono l’Aida, la Turandot, la Carmen, il Nabucco e la Traviata. Tuttavia la lirica non è l’unica forma d’arte che prende posto all’Arena. Ogni anno infatti il suo palcoscenico ospita artisti di fama internazionale, da ballerini a musicisti e cantanti, tutti desiderosi di vivere l’emozione che regala esibirsi in questo sensazionale edificio.

Per informazioni sempre aggiornate sugli spettacoli in programma, consultate il sito ufficiale dell’Arena di Verona.

Arena di Verona: storia, architettura e curiosità

Dove mangiare: Ristorante “Signorvino la Torre”

Dopo una giornata passata a visitare le bellezze culturali di Verona vi sarà sicuramente venuta voglia di assaggiare un buon piatto tipico. Il Ristorante “Signorvino la Torre” si trova appena fuori città, a Dossobuono di Villafranca, ed è l’ideale per chi ha voglia di lasciarsi dietro il caos cittadino. Questo posto, infatti, è perfetto per godersi una cena elegante in tutta tranquillità, in un luogo magico avvolto dal verde.

La cucina e la cantina si ispirano alla tradizione veronese, ed i prodotti utilizzati sono tipici del territorio. Il locale è facilmente raggiungibile dal centro ed è aperto tutto l’anno dal Lunedì alla Domenica dalle 12.30 alle 14.00 e dalle 19.30 alle 22.00